Nell’attuale contesto sociale, nel quale per molte persone sussiste una precarietà alloggiativa o, peggio, l’assoluta mancanza di un’abitazione, si pone il problema dell’iscrizione anagrafica, che è subordinata alla dimora abituale in un determinato luogo.
L’esigenza è molto avvertita a qualsiasi livello, atteso che a tale iscrizione è correlata la fruizione di molti diritti del cittadino, come l’assistenza sanitaria, l’istruzione, i servizi sociali, la partecipazione alle consultazioni elettorali o l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Pertanto, il legislatore ha previsto eccezionalmente l’equiparazione del domicilio alla dimora abituale, consentendo ai cittadini, che si trovino in tali condizioni, di essere iscritti anagraficamente nel Comune ove sono domiciliati.